Volkswagen ID.3, come va? Marco ci racconta la sua prima settimana

La Volkswagen ID.3 è la prima elettrica della casa tedesca costruita sulla piattaforma modulare MEB, specifica per le auto a batteria. I primi esemplari della ID.3 sono stati finalmente consegnati anche in Italia e gli acquirenti hanno potuto così mettere le mani sul tanto atteso modello. Marco Lasagna, un nostro lettore, ci racconta la sua prima settimana in compagnia dell’elettrica teutonica.

Volkswagen ID.3, come va?

Come da aspettative è estremamente silenziosa: ti viene da non accendere la radio, per ascoltare il sound da “navicella spaziale” che si attiva dai 0 ai 30 km/h proprio per segnalare la presenza dell’auto ai pedoni. L’interno è estremamente spazioso, i comandi, minimali, sono a sfioramento, tutti ben organizzati e disposti.

Bella la possibilità di spostarsi da una pagina all’altra delle schermate del display con “gesture capture”, ovvero il riconoscimento del movimento della mano; così facendo il monitor non si riempie di impronte digitali. Verso sera si può notare il sistema di illuminazione a led con i colori ambient preferiti. Alla guida la ripresa da 0-100 è fenomenale, detto da chi è abituato alla guida di auto sportive. Ciò risulta estremamente utile nei sorpassi, ti rende sicuro e senza esitazioni in praticamente tutti i contesti.

Stabile e sicura

Che dire della stabilità della Volkswagen ID.3? I 500 kg di batterie sono ben distribuiti sul pianale, rendendo l’auto ben saldata al terreno, non sarete così più sballottati da una parte all’altra dell’ abitacolo. Ho testato poi entrambe le modalità di ricarica. Quella domestica (ricarica lenta) a 2-2,5 kW (plug&play) funziona in modo molto semplice: la colleghi alla presa di casa, sollevi lo sportello di ricarica dell’auto, inserisci il cavo in dotazione e la spia diventa verde.

Per la ricarica presso le colonnine Enel X fino a 20 kW, bisogna però utilizzare l’altro cavo in dotazione. Facile l’inserimento nell’alloggiamento dell’auto, più problematico su quello della colonnina Enel X (contestualmente all’inserimento c’è da fare una rotazione per il serraggio).

L’ho provata anche con cinque occupanti a bordo ed è risultata molto comoda ed estremamente spaziosa, anche per il passeggero in posizione centrale perché non esiste il classico tunnel per il passaggio degli organi di trasmissione (Il motore elettrico è situato nella parte posteriore).

I pneumatici da 19″ sono molto bassi e contribuiscono all’assetto sportivo e alla stabilità dell’auto; affrontando le curve anche ad alta velocità si rimane ben incollati al sedile.

Volkswagen ID.3, ecco i difetti

La parte software, quella che ha suscitato più perplessità nei media, è forse la parte più “debole” dell’auto. Mancano tutte le funzionalità dell’app “We Connect” per i controlli in remoto dell’auto, come ad esempio monitoraggio carica auto, accensione/spegnimento riscaldamento e condizionamento, la possibilità di installare le app sull’auto e dei limiti nell’uso dei comandi vocali. Nei prossimi mesi sono comunque previsti aggiornamenti utili per risolvere queste criticità. Gli allestimenti interni sono tutto eco-sostenibili al fine di rendere la ID3 nel suo complesso ad impatto zero (CO2 Carbon free).

Conclusioni

Nel complesso sono tanti gli aspetti positivi dell’auto, che è stata definita dai miei amici vettura di gran comfort, spaziosa e futuristica negli aspetti tecnologici (Adas). Tali Sistemi consentono il mantenimento della distanza tra i veicoli, il mantenimento della carreggiata che funziona bene (con i limiti nelle strade strette), e l’aggiornamento in tempo reale della segnaletica stradale. In conclusione posso dire di essere estremamente soddisfatto della qualità nel suo insieme e, perché no, anche di non emettere più CO2, di guidare in estremo relax e comfort e, infine, di avere un bonus di 2000 kWh gratuiti di ricarica che ti consentono di percorrere circa 15000 km.

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