Sergio Marchionne ci lascia. A seguito di un peggioramento delle sue condizioni di salute, l’ex AD di FCA e Ferrari, si è spento all’età di 66 anni nell’ospedale di Zurigo dove era ricoverato.
Il vuoto che lascia nella storia del mondo dell’auto è incolmabile. Brusco, ruvido, calcolatore, instancabile lavoratore, nel suo operato lungo 14 anni ha portato Fiat e Chrysler da mediocri costruttori di auto a colossi mondiali. Sono tanti i rischi che Marchionne si è preso nella sua gestione, rischi che hanno dato i loro frutti portando FCA ad azzerare il suo indebitamento netto industriale, operazione che nessuno credeva possibile. E, Marchionne, nella sua epopea, oltre ad essere riuscito ad azzerare il debito, ha razionalizzato le fabbriche americane e quelle italiane -dove attulmente vengono prodotte le auto di lusso del Gruppo come Maserati ed Alfa Romeo- aumentando la produttività ed il profitto. La rinascita di Jeep, il brand che ormai fa da traino a tutto il Gruppo, è un fiore all’occhiello del manager italo-canadese.
Re Sergio abdica forzatamente, al suo posto Mike Manley, CEO di Jeep/RAM
Dai critici è stato spesso definito un uomo di finanza. In realtà Marchionne, dopo aver sistemato i conti Fiat Chrysler, è diventato un “amatore” del mondo dell’auto appassionandosi anche al prodotto; l’Alfa Romeo Giulia è un esempio in tal senso.
Marchionne guardava al futuro ma non perdeva mai di vista il concreto, il presente. Essere concreti nello spietato segmento dell’auto significa generare profitti e vendere auto. Ecco perché Sergio ha deciso di mettere sulle linee di produzione SUV e pick-up, categoria di prodotti premiati dal mercato americano, ma anche europeo.
Lo scorporo della Ferrari e la conseguente quotazione in borsa è stata un’altra mossa strategica per conferire più valore al brand. Marchionne era un vero gigante, molto sicuro di se, ma quando sbagliava non aveva paura nell’ammetterlo. Ad esempio nel piano di rilancio del marchio Alfa Romeo, poi nettamente ridimensionato, l’A.D. non aveva fatto mistero nell’ammettere: “abbiamo sbagliato qualcosa”.
Per capire chi era Marchionne basti pensare che è stato uno dei pochi italiani -se non l’unico in assoluto- ad essere accolto a braccia aperte non uno, ma da ben due Presidenti degli Stati Uniti d’America, Obama prima, Trump poi.
A detta dell’intero mondo dell’auto Marchionne era il numero uno in assoluto a condurre le trattative. L’innata capacità dell’ex AD di FCA era quella di riuscire a strappare sempre il massimo da ogni situazione.
Inutile dire che un personaggio di tale spessore non solo mancherà ad FCA, ma mancherà all’intero mondo dell’auto. Vogliamo dedicare il nostro umile tributo a Sergio Marchionne ripercorrendo le tappe della sua brillante carriera in FCA.
Il compito che ora spetta a Manley in FCA, Camilleri in Ferrari e Heywood, in CHN Industrial, non sarà affatto facile.
Le tappe più importanti della carriera di Marchionne
Nel 2005 addio GM. Nel 2005 Marchionne riuscì ad interrompere il mai idilliaco matrimonio tra Fiat e GM. Per il divorzio il manager riuscì a scucire alla controparte americana 2 miliardi di dollari.
Nel 2014 la neonata Fiat Chrysler Automobiles fa il suo debutto alla Borsa di New York. Successivamente la società annuncia uno spin-off del marchio di lusso Ferrari.
Nel 2015 il rilancio di Alfa Romeo con la presentazione della Giulia nel museo di Arese, riaperto per l’occasione.
Nel 2017 Marchionne si impegna a consolidare il gruppo e smentisce tutte le ipotesi di fusione, forte della potenza di fuoco di Brand come Jeep e RAM che sono diventati per FCA delle galline dalle uova d’oro.
A giugno 2018 svela un piano quinquennale per Fiat Chrysler, volto a raddoppiare gli utili ed a ripristinare i dividendi.
La società prevede inoltre di investire 9 miliardi di euro per l’elettrificazione della propria flotta. Marchionne, che per l’occasione si è presentato per la prima volta in cravatta, ha annunciato ai giornalisti l’azzeramento dell’indebitamento industriale di FCA che, ricordiamo, era il più alto tra tutte le aziende europee.
La transizione verso l’elettrico e l’accordo con Google Waymo
Maserati, Marchionne lancia una grande offensiva elettrica: quattro EV per il tridente del futuro
Maserati nel piano quinquennale di FCA sarà grande protagonista perché punterà sulle SUV, ma, soprattutto, sull’elettrico. Maserati Alfieri sarà il primo modello elettrico; un coupé sportivo che verrà offerto con tre diverse motorizzazioni: elettrico, plug-in con trazione integrale e tradizionale. La Levante avrà una variante minore che sarà offerta anche con l’ibrido plug-in. Il powertrain ibrido plug-in debutterà anche su Quattroporte e Levante, che passeranno a una nuova piattaforma modulare. Con il nuovo piano industriale anche il tridente dice addio al diesel, ibrido che verrà sostituito da ibrido plug-in ed elettrico.
Dopo la Maserati Alfieri arriveranno altri modelli “Blue”, a zero emissioni, e sfrutteranno un powertrain a tre motori elettrici, Alfieri Cabrio, Quattroporte e Levante.
– Accordo per la fornitura di Chrysler Pacifica a Google Waymo. L’accordo permetterà a FCA di mettere le mani sulla tecnologia di Google. FCA e Waymo hanno infatti iniziato a discutere dell’utilizzo della tecnologia self-driving di Waymo, inclusa la potenziale concessione di licenze su un veicolo fabbricato da FCA e disponibile per i clienti al dettaglio.
Valanga di Chrysler Pacifica per Google Waymo: FCA si porta avanti sull’auto a guida autonoma
– Scorporo di Magneti Marelli
Lo scorporo di Magneti Marelli è un altro colpo da maestro di Marchionne
Lo scorporo di Magneti Marelli permetterà alla casa automobilistica italo-americana di concentrarsi sul proprio portafoglio prodotti e di rafforzare il suo capitale.
-Addio al diesel: Marchionne era convinto che ormai il diesel aveva fatto il suo tempo, diventando insostenibile nei segmenti inferiori. Di qui l’annuncio del progressivo abbandono del diesel e l’annuncio dell’arrivo sulla nuova Fiat 500 del mild hybrid.
Lo stesso A.D. di FCA al Salone di Detroit aveva annunciato l’arrivo della motorizzazione ibrida su Jeep e Maserati. “L’obiettivo del brand è quello di offrire entro il 2020 per ciascuno dei modelli anche una versione ibrida Plug-In. E più avanti arriverà anche una Jeep totalmente elettrica”.
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