Ferrari Pininfarina Modulo: presente e futuro 50 anni fa

Ferrari 512 S Pininfarina Modulo_anteriore. Foto di Emiliano Ragoni
Ferrari 512 S Pininfarina Modulo_anteriore
Ferrari 512 S Pininfarina Modulo_anteriore. Foto di Emiliano Ragoni
La Pininfarina in questo 2020 celebra il novantesimo anniversario di attività. Per festeggiare questo importante evento, il marchio ha ricevuto un tributo dallo Stato italiano poiché il Ministero per lo Sviluppo Economico ha deciso di omaggiare la compagnia torinese con l’emissione di un francobollo celebrativo in tiratura limitata a 450.000 pezzi. (valore 1,10 euro cadauno). L’immagine ritratta nel francobollo in questione è quella di un’auto che ha fatto la storia del design; stiamo parlando della Ferrari Pininfarina Modulo, conosciuta anche solo come “Modulo”.
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Ferrari Modulo: forme senza tempo 

Ideata nel 1967, da Paolo Martin, all’epoca designer presso la Pininfarina, la Modulo, costruita su base Ferrari 512 S, è riconosciuta come una delle più famose dream car di tutti i tempi e dopo tanti anni il design è ancora avveniristico. La presentazione della Modulo, verniciata di nero, avvenne al Salone dell’automobile di Ginevra nel 1970 e l’auto suscitò molto clamore sul pubblico. Ad alimentarla troviamo un motore V12 di 5 litri da 550 CV.
Ferrari Pinifarina Modulo_posteriore. Foto di Emiliano Ragoni

Spettacolare, dentro e fuori

La Ferrari Modulo, nonostante sia una vettura di 50 anni fa, sembra ancora proiettata nel futuro, complici le sue forme taglienti. Alta soli 90 cm, per entrare al suo interno è necessario portare in avanti gran parte del tetto e delle fiancate (che scorrono in un solo blocco). Anche i comandi sono posizionati in una grande sfera e ricordano quelle di una navicella spaziale.

Un esemplare e basta

L’unico esemplare disponibile è di proprietà del collezionista e imprenditore James Glickenhaus che l’ha acquistata da Pininfarina nel 2014. L’americano non si è limitato ad acquistarla, ma ha provveduto a renderla marciante, affidandola alle cure della Manifattura Automobili Torino, e successivamente l’ha omologata per l’utilizzo stradale. L’esemplare in questione è stato ridipinto di bianco.

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