La Tesla Model 3 è stata la prima auto popolare della casa americana. Elon Musk, al fine di raggiungere il suo scopo, ossia quello di far uscire più auto possibili dall’impianto di Fremont (attualmente vengono prodotte 7mila Model 3 a settimana), ha semplificato al massimo il processo produttivo della vettura.
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Musk ed il suo team hanno lavorato duramente per semplificare l’impianto elettrico della Model 3 ed il risultato è che, in quest’ultima, sono stati usati 1.5 chilometri di cavi della Model 3, a differenza della Model S dove ne sono stati utilizzati il doppio.
E questa riduzione e semplificazione verrà applicata anche nella Model Y. In maniera ancora più impattante. Ancora una volta la Tesla ha cercato di lavorare sulla semplificazione dell’impianto elettrico, anche perché il cablaggio è un’operazione che richiede parecchie ore di lavoro umano, essendo molto difficile da standardizzare.
La Tesla ha così deciso di passare sulla Model Y ad un’architettura in grado di sfruttare dei piccoli hub collegati all’impianto elettrico centrale ed inseriti direttamente all’interno del componente strutturale della vettura (come ad esempio una portiera), capaci di trasmettere gli input alle componenti vicine (come ad esempio l’hub inserito all’interno di una portiera che trasmette gli imput ai motorini elettrici degli alzacristalli).
La svolta di Tesla: la Model 3 e la Y saranno fondamentali. Addio a Model S e Model X?
Questa soluzione potrà consentire alla Tesla di risparmiare molto tempo in fase di assemblaggio. Infatti, si passerebbe dagli 1.5 km di cavi attualmente utilizzati nella Model 3, ad appena 100 metri.