Lo abbiamo detto diverse volte: l’Asia sarà la nuova capitale mondiale delle auto elettriche. Sia il governo cinese che quello indiano stanno varando delle interessanti disposizioni di legge per “spegnere” i motori a combustione interna. Queste politiche governative che puntano dritto verso le auto elettriche andranno via via a diminuire la dipendenza di questi due paesi dal petrolio e dai suoi derivati. Insomma i petrolieri, che ora hanno il posto di lavoro assicurato, nel giro di 10/20 anni potrebbero ritrovarsi improvvisamente disoccupati.
I Governi di India e in Cina stanno cercando di frenare l’inquinamento tagliando le importazioni di petrolio e impostando come alternativa le auto elettriche. Nella sua “road map”, rilasciata nel mese di aprile, la Cina ha dichiarato che entro il 2025 i veicoli a combustibile alternativi dovranno rappresentare almeno un quinto dei 35 milioni di veicoli previsti nei prossimi anni.
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L’India, come abbiamo visto in QUESTO articolo, sta intraprendendo un intervento ancora più radicale con un piano che prevedere l’elettrificazione di tutti i veicoli entro il 2032.
“Vedremo un cambiamento chiaro verso le vetture elettriche: è un cambiamento guidato dalla legislazione e le auto elettriche non saranno più una nicchia”, ha dichiarato a Reuters Wilco Stark, vicepresidente per la strategia e la pianificazione di prodotto presso Daimler.
Le vetture elettriche attualmente rappresentano meno del 2 per cento della flotta mondiale di automobili e una crescita più rapida di quella percentuale avrà un impatto significativo sulla domanda di petrolio e sulle attività di raffinazione.
Addio petrolio: l’India sarà la nuova capitale delle auto elettriche
“La tecnologia si sta muovendo velocemente: in 10-15 anni…il nostro mercato della benzina potrebbe non essere lo stesso di quello attuale”, ha dichiarato Dawood Nassif, amministratore delegato della compagnia petrolifera Bahrain Petroleum Company (BAPCO).
La benzina è rappresentativa del 45 per cento delle attività di raffineria ed è uno dei combustibili a più elevato margine di profitto; un rallentamento o una diminuzione della domanda avrà implicazioni di vasta portata.
L’agenzia di credito Moody’s afferma che il veloce ritmo dello sviluppo tecnologico rende difficile fare delle previsioni precise, ma ha avvertito che gli effetti finanziari diretti della diminuzione della domanda del petrolio e dei suoi derivati, tra cui la benzina, “potrebbero essere rilevanti entro il 2020“.
I cambiamenti saranno così grandi che l’influente Agenzia per l’Energia Internazionale (IEA) prevede di riesaminare l’analisi delle tendenze dei veicoli elettrici e della domanda del petrolio.
“Le scelte fatte dalla Cina e dall’India sono ovviamente più rilevanti per il possibile picco futuro della domanda di petrolio per autoveicoli”, ha detto a Reuters un portavoce dell’IEA.
L’elettrificazione del parco veicoli dell’India non sarà lineare e priva di ostacoli in quanto sono previsti delle difficoltà derivanti dal costo delle batterie e dalla mancanza di stazioni di ricarica.
La Cina concorre con gli Stati Uniti come il maggiore consumatore di petrolio al mondo. L’India è attualmente il terzo importatore mondiale di petrolio, prima del Giappone. Più di un terzo delle raffinerie mondiali è in Asia.
Difficile prevedere con precisione lo scenario dei prossimi 10/20, sicuramente però assisteremo a dei grandi cambiamenti che influenzeranno direttamente anche tutto l’indotto delle aziende associate alla lavorazione e alla raffinazione del petrolio. L’elettrificazione del parco auto deve per forza passare dalle politiche governative che dovranno impegnarsi a migliorare l’attuale infrastruttura di ricarica.
[Fonte: Reuters]