La Nio, la compagnia fondata nel 2014 con ingenti capitali cinesi e ingegneri americani, inizialmente conosciuta come NextEV, sta affrontando il periodo più difficile della sua esistenza.
Per la compagnia cinese infatti i problemi sembrano accumularsi: le consegne sono in calo, le spese sono in aumento e ora il fondatore ed ex vicepresidente Jack Cheng ha lasciato l’azienda.
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Secondo un rapporto del Financial Times, la partenza di Cheng è stata annunciata mercoledì, con motivazioni “legate all’età”. Il fondatore è stato responsabile dello sviluppo dei veicoli, della gestione della catena di fornitura e della produzione. Tuttavia, questa partenza arriva nel momento più delicato per la compagnia cinese.
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La Nio come Faraday Future?
La Nio, a differenza della Faraday Future, è stata considerata solida e ben finanziata ed è stata paragonata alla Tesla per il suo approccio di crescita attraverso le auto elettriche premium. Inoltre, l’IPO di New York ha fruttato alla compagnia un miliardo di dollari.
Ma i problemi per la Nio sono cresciuti mese dopo mese. Le consegne della suv ES6 in Cina nel secondo trimestre si sono dimezzate, raggiungendo quota 3.984 veicoli. Inoltre, il piano per la costruzione di una fabbrica vicino a Shanghai è stato abbandonato.
L’azienda ha confermato a FT questo mese che quest’anno saranno tagliati 1.000 posti di lavoro in tutto il mondo, pari a circa il 10% della forza lavoro. Hanno già abbandonato la Nio manager di alto livello come il capo dello sviluppo del software Li Zhang, il boss britannico Angelika Sodian e quello statunitense Padmasree Warrior. Inoltre, uno dei due uffici nella Silicon Valley è stato chiuso a maggio e 70 dipendenti hanno dovuto lasciare l’azienda.
Addio al team di Formula E
La Nio ha confermato al giornale economico anche la vendita della sua squadra di Formula E. L’avvento in Formula E aveva fatto notizia a livello internazionale perché (a quel tempo si chiamava NextEV) il team con Nelson Piquet jr. aveva vinto il titolo nella stagione 2015. In questa situazione, il prezzo delle azioni della società è sceso del 54%.
Problemi per le batterie della ES8
Gli analisti intervistati dal FT attribuiscono questi problemi della Nio alla sia lla situazione generale del mercato delle auto elettriche in Cina, ma, soprattutto, ai problemi casalinghi. Tra di essi rientra sicuramente il problema alle batterie della suv ES8, che aveva costretto la Nio a richiamare 4.800 veicoli per sostituirne l’accumulatore.
Inoltre, la Nio ha avviato alcuni progetti costosi come la costruzione delle stazioni di cambio batteria lungo un corridoio tra Pechino e Shanghai. Secondo il produttore, le batterie delle auto elettriche della Nio possono essere sostituite con delle batterie cariche entro tre minuti.
Resta da vedere se l’opera di razionalizzazione avrà effetto e il management sarà in grado di invertire la tendenza. L’apertura di nuovi mercati fuori dalla Cina potrebbe essere una delle possibilità.