La FCA e la PSA si sono unite e entro trenta giorni dovranno essere definiti i dettagli di questa fusione.L’aggregazione crea il 4° costruttore automobilistico al mondo per vendite annuali (8,7 milioni di veicoli).
Una fusione che trarrà beneficio dai mercati dove le marginalità sono più alte, come ad esempio il Nord America, dove la FCA fa registrare buona parte dei suoi profitti. La PSA può invece dare una bella spinta in Europa.
Dalla fusione PSA-FCA si andrebbero a generare sinergie annuali a breve termine stimate in circa 3,7 miliardi di euro, senza chiusure di stabilimenti.
Il Consiglio di Amministrazione della società capogruppo olandese avrà una rappresentanza bilanciata e una maggioranza di consiglieri indipendenti. John Elkann Presidente e Carlos Tavares CEO e membro del Consiglio.
Insieme anche per le elettriche
La PSA, così come la FCA, è poca cosa in Cina. Il nuovo gruppo è quindi decisamente più sbilanciato in Europa dove i margini sono ridotti e dove sono praticamente presenti tutti i costruttori. Ma alcuni osservatori hanno fatto notare che grazie a questa fusione la FCA potrà mettere le mani sulla tecnologia elettrica. Ma siamo sicuri che sia sufficiente?
Alla fine stiamo parlando solo di una piattaforma, quella della PSA, che, tra le altre cose, non è nemmeno specifica per le elettriche. Infatti, l’Opel Corsa elettrica, la DS3 Crossback E-Tense e la Peugeot e208, nascono sulla stessa piattaforma condivisa delle endotermiche. Siamo quindi sicuri che questo “plus” rappresenti davvero una spinta per la FCA?