La Vespa elettrica non si farà? Si, no, forse. In realtà la Vespa Elettica si farà ma non sarà totalmente elettrica ma ibrida. È questo quello che emerge da una recente intervista del Presidente Piaggio Michele Colaninno.
L’ibrido – ha dichiarato Michele Colaninno al Corriere della Sera – ci sembra la soluzione migliore, perché la tecnologia elettrica è ancora scomoda. Quanto ci vorrà infatti perché ci sia una rete di carica sufficiente? Inoltre, l’elettrico ha un processo produttivo che, paradossalmente, inquina. Costa e il suo sviluppo è troppo legato agli incentivi».
E ancora:
Abbiamo deciso – disse il presidente Roberto Colaninno – di avviare il nuovo progetto, non escludendo partnership con soggetti di livello mondiale che abbiano nel loro dna la tecnologia “zero emissioni”, nella convinzione che il mondo della mobilità si trovi di fronte a un cambio di scenario che propone sfide epocali, legate ad ambiente, inquinamento e qualità della vita. La propulsione elettrica, nei suoi sviluppi più avanzati, è la soluzione privilegiata per le esigenze di questa nuova mobilità».
Perché Piaggio ha cambiato idea optando per la propulsione ibrida?
Ripercorriamo la storia della Vespa Elettrica. Lo scorso novembre 2016 in occasione di EICMA Piaggio ha presentato la Vespa Elettrica. In realtà, come abbiamo visto, non è stata una vera e propria presentazione ma un annuncio -la Vespa Elettica portata ad EICMA era (forse) poco più di un mockup- che ha avuto lo scopo di sottolineare che la Piaggio del futuro riparte dalle sue origini. In sostanza la Vespa Elettrica, così come il modello originale del 23 aprile del 1946 a cura dell’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio, avrebbe dovuto rappresentare un nuovo cambio di paradigma.
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Ricordiamo che la Vespa originale rappresenta il prodotto di disegno industriale più famoso al mondo; stiamo parlando di un successo planetario con oltre diciotto milioni di esemplari venduti, più di un milione e mezzo dei quali prodotti solo negli ultimi dieci anni.
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Perché quindi Piaggio avrebbe deciso di fare un passo indietro? Evidentemente, nell’ottica di realizzare un prodotto globale -pensato soprattutto per il mercato cinese- l’azienda italiana non è riuscita a trovare un partner in grado di assicurare un elevato numero di powertrain elettrici ad un prezzo concorrenziale, stesso discorso per il sub-fornitore della batteria. Le precedenti voci davano quasi per scontata la partnership con Bosch, anche se non era del tutto esclusa l’ipotesi di una soluzione home-made.
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Gli ingegneri della casa italiana hanno quindi sviluppato un powertrain ibrido che, complessivamente, ha un costo inferiore rispetto ad una trazione completamente elettrica dove soprattutto la batteria rappresenta il componente più caro.
«L’ibrido – ha dichiarato Michele Colaninno al Corriere della Sera – ci sembra la soluzione migliore, perché la tecnologia elettrica è ancora scomoda. Quanto ci vorrà infatti perché ci sia una rete di carica sufficiente? Inoltre, l’elettrico ha un processo produttivo che, paradossalmente, inquina. Costa e il suo sviluppo è troppo legato agli incentivi».
Alla Piaggio hanno confermato la Vespa Ibrida affermando che guidarla sará come guidare una Toyota Prius a due ruote.
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Il mercato di riferimento della Vespa ibrida sarà ovviamente la Cina, dove c’è assoluto bisogno di mezzi “puliti”, senza dimenticare che proprio in Cina Piaggio ha già dei grossi stabilimenti. Non dobbiamo poi dimenticare che in quel di Boston un gruppo di 30 associate nella Piaggio Fast Forward sta sviluppando Gita e Kilo, veicoli autonomi, intelligenti ed autonomi.