I Tesla Supercharger sono un vero e proprio valore aggiunto per la casa americana, che ad oggi conta 20mila punti di ricarica in tutto il mondo. Perché quindi la Tesla non consente anche agli altri costruttori di accedere alla sua infrastruttura di ricarica?
Rispondere a questa domanda non è semplice. Da una parte la Tesla è piuttosto “gelosa” della sua tecnologia, anche perché rappresenta un vero e proprio plus per i suoi clienti, dall’altra i costruttori rivali per una questioni di immagine hanno preferito soprassedere.
Elon Musk risponde
Sulla questione è tornato il noto youtuber Marques Brownlee, che ha posto la domanda allo stesso Musk, il quale ha risposto che i Supercharger sono già accessibili agli altri costruttori. L’imprenditore, nello specifico, si riferisce all’accordo che la Tesla dovrebbe aver siglato con un’altra azienda automobilistica.
They are, although it’s kind low-key. Tesla Superchargers are being made accessible to other electric cars.
— Elon Musk (@elonmusk) December 21, 2020
Serious question: Why don’t more electric car makers take up Tesla on their offer to use the Supercharging network? Incompatible tech? Hidden fees? Pride? There’s gotta be a good reason.
— Marques Brownlee (@MKBHD) December 21, 2020
Ad oggi nessun costruttore europeo sembra aver bussato alla porta di Elon Musk. Tuttavia, la presenza dello standard CCS nei Supercharger ha però di fatto aperto nuovi scenari. Il Gruppo Volkswagen sembra voler puntare su Ionity, che risulta in forte crescita.